venerdì 24 agosto 2012

Madeira Cake

Il caldo continua a imperversare, e lo so. Io ho tentato di resistere senza accendere il forno. Ci ho provato davvero. Ma era una situazione snervante! Perciò, la mia astuta Madre ha avuto la meravigliosa idea di spostare il fornetto in cantina... E detto fatto! Libero accesso all'elettrodomestico del cuore e cucina fresca garantita! 
Dopo questa toccante manifestazione di affetto genitoriale, non potevo che sdebitarmi cuocendole un dolcetto ;-)
Ebbene, voi non ce l'avete una mamma o un babbo a cui piace portarsi da casa la merenda in ufficio? Io si... E allora ho preparato queste piccole torte, perché volevo provare la ricetta della classica Madeira cake. Vi dirò... è buona! Proprio una di quelle cose dall'aspetto semplice che quando le mangi ti fanno sentire bene. 
Io poi ho usato uno di quei trucchi-vecchi-come-il-mondo: si taglia la calotta, ci si fa un buco con una formina da biscotti. Si spalma marmellata (fragola! homemade!) sul dolcetto e, rimesso il coperchio, se ne aggiunge ancora nel foro. 
Procedimento che ovviamente NON va fatto su quelle tortine che inevitabilmente finiranno nel vostro freezer! Certo, perché già che vi occupate della merenda della vostra mamma, non gliela volete fare una scorta per tutta la settimana?!


La ricetta della torta Madeira

Ingredienti:
  • 100 g di burro ammorbidito
  • 100 g di zucchero
  • 225 g di farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • un pizzico di sale
  • 4 uova leggermente sbattute
  • 1 cucchiaino di succo di limone
  • 1 cucchiaino di scorza di limone
Sbattere il burro e lo zucchero fino a renderli spumosi. Setacciare insieme la farina, il bicarbonato, il cremor tartaro e il sale. Setacciare un terzo degli ingredienti secchi sopra al composto di burro e zucchero e incorporarli bene. Incorporare un terzo dell'uovo e metà del succo e scorza di limone. Aggiungere i rimanenti ingredienti in altre due volte, amalgamando bene dopo ogni aggiunta per ottenere un impasto liscio e cremoso.
Versare il composto in stampini piccoli (per me rotondi) imburrati e infarinati e cuocere a 170° finché i dolci non sono ben lievitati, dorati e non si staccano leggermente dallo stampo.

Adesso è la volta del trucco-vecchio-come-il-mondo moment... 
Fatto il misfatto potete infilare sulla sommità del vostro capolavoro un fruttino essiccato che richiami la confettura. Cosa che io non ho fatto perché la fragolina secca non ce l'avevo. Così, ho messo un lampone... 

Tartufi di quinoa senza cottura

Eccomi di ritorno da Liverpool... E, ovviamente, ad accogliermi in Italia trovo un caldo allucinante e niente affatto appropriato. Però Squirrel Baker ha bisogno di... produrre!!! Che fare? Gratta gratta la testolina, viene velocemente elaborata una ricetta da fare senza forno/fornello e che abbia anche una qualche parvenza di "light" dopo le scorpacciate di delizioso food britannico ;-)
Si tratta di palline fatte con la quinoa soufflé, che per chi non lo sapesse é, in pratica, l'alternativa sana e proteica ai Rice Krispies... A me infatti piace tantissimo mangiarla nel latte a colazione, al posto dei cereali o magari insieme ai fiocchi d'avena, ai quali tra l'altro si può benissimo sostituire in molti dolci. 
Questi tartufini, oltre a fornire una buona dose di proteine, danno anche tanta energia perché contengono cocco disidratato... e un goccio di rum, che ci sta bene e fa esotico! Mi raccomando, non esagerate... Non è opportuno ubriacarsi con la merenda, o almeno così dicono.


La ricetta dei tartufi di quinoa

Ingredienti
  • 90 g di quinoa soufflé
  • 70 g di zucchero
  • 25 g di cocco disidratato
  • 50 g di burro
  • 4-5 cucchiai di rum scuro o, volendo, Malibu
Mettere la quinoa nel mixer e frullarla a intervalli per un paio di minuti. Attenzione! Lo scopo non é assolutamente quello di polverizzarla: vogliamo solo farle perdere un po' di volume. Aggiungere lo zucchero e il cocco quindi mixare ancora per un minuto. Inserire il burro tagliato a pezzetti e far amalgamare il tutto. Versare rum a piacere, a seconda di quanto se ne mette potrebbe essere necessario aggiungere anche un po' d'acqua per legare l'impasto (io con la mia dose di rum l'ho messa).
Rovesciare il composto su un foglio di pellicola trasparente, dargli la forma di un cilindro con diametro 5 cm, avvolgerlo strettamente e lasciarlo rassodare in frigo per almeno 1 ora. 
Trascorso questo tempo tagliare il rotolo in fette spesse 1 cm, tagliare ogni fetta a metà e formare le palline. Sistemare in pirottini degni di questo nome. Conservare in frigo e consumare nel giro di qualche giorno. 

Nota: Questa é la ricetta base, che ovviamente si può arricchire secondo il gusto di chi poi "deve" mangiare! Ecco alcuni suggerimenti:
  • Non vi piace il rum? Non mettetelo! Scegliete un altro liquore (io d'inverno metterei quello alla castagna), un succo di frutta o un mix di essi.
  • Aggiungete due cucchiai di cacao amaro, diminuendo un po' i liquidi.
  • Sbizzarritevi con le spezie! Zenzero, peperoncino, noce moscata, cannella...
  • Rotolate i tartufi finiti nel cocco e/o cacao.
  • Sostituite 10 g di quinoa con altrettanti di semi di sesamo o di papavero.
  • Unite all'impasto della frutta secca/essiccata tritata, o delle gocce di cioccolato.
Come al solito, gestiteli come vi pare!

Ah, dimenticavo: se non volete correre il rischio di divorare tutti i tartufini nello stesso pomeriggio :-), potete anche congelarne una parte per toglierli di mezzo...



Enjoy your healthy treat!


martedì 7 agosto 2012

Food rules #3

Evviva, eccomi con la mia serie di post preferita ;-)
Vediamo cosa ci dice stavolta Michael...

Terza regola: EVITATE PRODOTTI ALIMENTARI CONTENENTI INGREDIENTI CHE NESSUN UMANO NORMALE TERREBBE NELLA CREDENZA.
"Digliceridi etossilati? Cellulosa? Gomma xantana? Calcio propionato? Ammonio solfato? Se non ci vorreste cucinare voi stessi, perché permettere ad altri di utilizzare questi ingredienti per cucinare per voi? Il complesso di elementi chimici dello scienziato alimentare è concepito per aumentare la conservabilità, per far sembrare il cibo vecchio più fresco e appetibile di quello che è in realtà, e per farvi mangiare di più. Che questi additivi costituiscano o meno un rischio per la vostra salute, molti di essi non vengono consumati dagli umani da molto, quindi è meglio evitarli". Michael Pollan

Io sono d'accordo al 100%... E voi?

lunedì 6 agosto 2012

Ciambelline con marmellata di carote


Ecco qui un'altra ricettina buona e deliziosamente facile per la vostra colazione :-)



Queste pastine sono cotte negli stampi delle ciambelle, quindi le ricordano nella forma, anche se nella sostanza sono più leggere e molto più essenziali, dal momento che per l'impasto basta seguire una ricetta del pan di Spagna... Io per 12 ciambelline ho usato: 70 g di farina, 50 g di fecola, 5 uova e 125 g di zucchero e ho unito gli ingredienti secondo il solito procedimento, poi ho riempito i miei stampi e ho cotto per un quarto d'ora a 170°. Fino a ora semplicità terrificante no? Bene. 
Dopo aver fatto raffreddare un po' i dolcini li ho sformati, e a quel punto ho cominciato a sentire le sinapsi che schioccavano nel tentativo di produrre un'idea per riempire quei tristi buchi.


Per fortuna un paio di giorni prima, nella mia follia, avevo fatto la marmellata di carote e cardamomo, e non le avevo ancora dedicato la giusta attenzione... Quindi ci ho sbattuto sopra quella! Purtroppo non avendola assaggiata non mi ero resa conto che, essendo lei una povera marmellata fatta a occhio, era un tantino sballata nelle dosi: consistenza perfetta, colore fantastico... Ma troppo zucchero e, soprattutto, TROPPO CARDAMOMO!!! Io per 5 carote avevo messo 200 g di zucchero e, udite udite, 6 bacche di cardamomo. Perché mi piace tanto. E effettivamente secondo me il risultato, pur dolce, era buono. Se però siete persone normali, fate così: diminuite la dose di zucchero a 180 g e mettete solo 3 bacche (aperte e con i semini pestati nel mortaio), in modo da ottenere un gusto più equilibrato. Anche qui, facile.it! Pelate le carote, grattugiatele e lanciatele nel pentolone con zucchero, succo e scorza di un limone e un paio di bicchieri d'acqua. Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 40 minuti mescolando alacremente e aggiungendo anche altra acqua se vi sembra che si asciughi... Comunque deve rimanere bella solida e con i pezzettini di carota ancora ben visibili, così la piazzate anche meglio sulle ciambelle! 


Per il resto, che devo dirvi? Mi butterò presto in qualche ricetta più elaborata e impegnativa, ma per adesso perdonate la mia pigrizia... Sono in vacanza! Anzi, a proposito, visto che sono appena tornata dalla Sardegna, dove a) mi sono abbuffata di dolci sardi, e b) ho (ovviamente) comprato un libro di pasticceria sarda, quasi quasi vi propino una serie di post a tema! Glicemia a rischio, ben intesi...